Il Governo ha elaborato una bozza di decreto attuativo destinata a stabilire le modalità con cui verranno calcolati gli indennizzi per i concessionari balneari uscenti. Si tratta di una misura fondamentale in vista delle gare pubbliche previste dalla direttiva Bolkestein, che punta a garantire un equilibrio tra tutela degli investimenti effettuati e concorrenza nell’assegnazione delle concessioni.
Il provvedimento, atteso da tempo, mira a introdurre un meccanismo trasparente e oggettivo per la quantificazione dell’indennizzo, riducendo l’incertezza normativa e giuridica che da anni accompagna il settore balneare.
Cosa comprende l’indennizzo
Secondo quanto indicato nella bozza, l’indennizzo riconosciuto ai concessionari uscenti sarà composto da due elementi:
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il valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al momento della scadenza della concessione;
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una quota di equa remunerazione del capitale investito negli ultimi cinque anni.
Questa doppia componente ha lo scopo di salvaguardare chi ha realizzato opere o investito risorse negli stabilimenti balneari, incentivando al tempo stesso una gestione più sostenibile delle concessioni.
Come verrà calcolato: il ruolo della perizia asseverata
Per determinare il valore dell’indennizzo, sarà richiesta una perizia asseverata redatta da un professionista iscritto all’albo, scelto tra quelli indicati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. Una misura pensata per garantire imparzialità e correttezza nella valutazione.
Il professionista dovrà tenere conto non solo dei valori contabili, ma anche degli standard tecnici e delle condizioni effettive delle strutture, al fine di evitare sopravvalutazioni o discrezionalità.
Le criticità sollevate dall’Unione Europea
Sebbene l’intento del decreto sia quello di tutelare i concessionari storici, la Commissione Europea ha già espresso delle riserve. Bruxelles teme che un sistema di indennizzi troppo generoso possa ostacolare l’ingresso di nuovi operatori e quindi compromettere il principio di libera concorrenza.
Inoltre, viene sottolineato il rischio che l’entità degli indennizzi diventi un ostacolo economico insormontabile per i nuovi aggiudicatari, rendendo poco attrattive le gare pubbliche.
Verso un equilibrio tra tutela e concorrenza
Il decreto si inserisce in un contesto normativo e politico particolarmente delicato, dove l’Italia è chiamata a trovare un punto di equilibrio tra il rispetto delle norme europee e la salvaguardia di migliaia di aziende che operano lungo le coste italiane da generazioni.
La definizione chiara delle regole per il calcolo degli indennizzi è quindi un passaggio chiave per garantire certezza del diritto, equità e continuità nel comparto balneare.