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Legge finanziaria: concessioni elettriche e possibili riflessi per il settore balneare

Concessioni elettriche: una novità che può segnare un precedente

Il 28 dicembre il Senato ha approvato la legge finanziaria per il 2025, che non prevede interventi diretti sulle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo, settore che attende con preoccupazione una regolamentazione definitiva. Tuttavia, il testo introduce novità rilevanti per le concessioni di derivazione idroelettrica che potrebbero costituire un precedente significativo anche per i balneari.

La legge, in particolare, apre alla possibilità di rinegoziare le concessioni elettriche, prevedendo estensioni della durata fino a 20 anni. Questo prolungamento è subordinato alla presentazione di un piano straordinario di investimenti da parte del concessionario, mirato al miglioramento delle infrastrutture e alla sostenibilità ambientale.

Criteri e modalità per la rinegoziazione

Per regolare questa opportunità, il Ministero dell’Ambiente emanerà un decreto entro 180 giorni, con i dettagli operativi per la valutazione e approvazione dei piani straordinari. I concessionari dovranno dimostrare che gli investimenti proposti portino benefici concreti, come:

  • Incremento dell’efficienza energetica;
  • Riduzione dell’impatto ambientale;
  • Modernizzazione delle infrastrutture.

Questo approccio introduce un principio interessante: il legame diretto tra investimenti straordinari e durata delle concessioni, un meccanismo che potrebbe essere applicato anche alle concessioni balneari.

Un precedente per i balneari?

Il settore balneare, attualmente in attesa del decreto che stabilirà i criteri per le gare entro il 2027, potrebbe trarre spunti importanti da questa impostazione normativa. Se applicato ai concessionari di spiagge, un sistema analogo consentirebbe:

  1. Maggiore stabilità per gli operatori: investire nella riqualificazione delle strutture o nell’adozione di pratiche eco-sostenibili potrebbe garantire prolungamenti significativi delle concessioni.
  2. Sviluppo sostenibile del territorio: interventi mirati su infrastrutture e servizi balneari potrebbero migliorare l’attrattività turistica, favorendo l’economia locale.
  3. Un nuovo equilibrio normativo: il modello incentivante basato su investimenti concreti potrebbe rappresentare una soluzione di compromesso tra la necessità di conformarsi alla direttiva Bolkestein e l’esigenza di valorizzare i concessionari storici.

Un parallelo con le concessioni idroelettriche

La legge finanziaria richiama un approccio simile già introdotto per le concessioni idroelettriche, dove il prolungamento della durata è vincolato a interventi migliorativi. Questa impostazione, pur applicata a contesti diversi, riflette una tendenza normativa volta a premiare gli investimenti a lungo termine che generano valore per il territorio.

Le disposizioni sulle concessioni elettriche rappresentano una potenziale svolta per altri settori, come quello balneare. L’adozione di criteri simili potrebbe offrire ai concessionari uno strumento per ottenere maggiore stabilità, incentivando al contempo il miglioramento delle strutture e la sostenibilità ambientale.

Con il decreto atteso per le concessioni demaniali, questa impostazione potrebbe trasformarsi in un’opportunità concreta per i gestori di stabilimenti balneari, garantendo una maggiore competitività e una crescita duratura del settore.

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