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Spiagge a Procida: la Top 5

La top 5 delle spiagge a Procida

L’Isola di Procida non è distante da Napoli e sebbene sia meno nota di Ischia e Capri, merita sicuramente una visita: qui il mare è verde e limpido e le case colorate con accesi colori pastello.

Come tanti sanno, proprio in questo luogo sono state girate alcune scene di film storici come Il Postino o Il talento di Mr. Ripley. Il fatto è che Procida ha davvero tanto da offrire, incluse suggestive spiagge che sembrano prese direttamente dalla pellicola di un film.

Scopriamo insieme quali sono le 5 spiagge più belle di Procida.

Le migliori spiagge di Procida

Mare incantevole, aree verdi e colori che cambiano in base al vento e alla luce, in mezzo a tanta bellezza, abbiamo scelto le 5 più belle spiagge di Procida, che sono:

  • Spiaggia della Chiaia
  • Spiaggia della Lingua
  • Spiaggia della Silurenza
  • Spiaggia del Postino
  • Spiaggia del Ciraccio

Spiaggia della Chiaia

La Spiaggia della Chiaia, in buona parte libera, è posizionata più al centro dell’isola rispetto alle altre ed è anche leggermente più solata. Il sole tramonta sull’opposto versante, pertanto l’ombra arriva prima che nelle altre spiagge.

Il posto può essere raggiunto a piedi, percorrendo 186 scalini, o via mare e c’è solamente un lido dotato di un gradevole ristorante.

Sul lato destro della spiaggia si ammira un costone roccioso dal quale si ergono le tipiche abitazioni del posto, mentre su quello sinistro c’è il porticciolo della Corricella, una sorta di presepe marinaro costellato di case colorate incassate sulla roccia; sempre qui, si ammira anche Terra Murata, la parte più antica dell’isola.

La spiaggia è fatta di sabbia spessa e dura, mentre di fronte si apre il mare cristallino e limpido.

La spiaggia delle Chiaia offre il panorama più bello tra tutte, inclusa una visuale sul Vesuvio.

Spiaggia della Lingua

La Spiaggia della Lingua si affaccia sul Canale di Procida, punto di transito per le navi e si trova proprio di fronte all’omonimo monte; è collocata sul porticciolo turistico di Marina Grande ed è l’unica fatta di ciottoli. Per quanto vicina al porto, si mostra po’ selvaggia anche per via del costone roccioso ricoperto di lussureggiante vegetazione che la protegge. Il mare, spesso mosso, è molto pulito, dal colore blu cobalto e i fondali sono subito alti.

La spiaggia può essere raggiunta passando per via Roma, oppure tramite la scalinata che attraversa il costone roccioso, partendo da via Bartolomeo Pagano.

 

Spiaggia della Silurenza

L’incantevole spiaggia della Silurenza si trova nei pressi del porticciolo di Marina Grande ed è facilmente raggiungibile in auto, passando per via Roma lato Grotte. Si tratta della spiaggia più indicata per le famiglie con bimbi piccoli, grazie al mare leggermente digradato e alla presenza di un comodo lido e un bar-ristorante che si affacciano direttamente sulla spiaggia.

Spiaggia del Postino

Il nome originario era spiaggia del Pozzo Vecchio, tuttavia, dopo che vi furono girate le indimenticabili scene de “Il Postino”, in cui Massimo Troisi e Mariagrazia Cucinotta si incontrano per la prima volta e si innamorano, fu ribattezzata spiaggia del Postino.

Vi si arriva passando per lo stradone che fiancheggia il cimitero ed è circondata da piccole case e cupole realizzate nello stile tipico isolano: camminando, si arriva a una baia a forma di ferro di cavallo, per lo più composta da spiaggia libera.

La sabbia è di colore scuro per via dell’origine vulcanica e crea un gioco di contrasti unico nel suo genere, rendendo il blu del mare ancora più scuro e intenso. Sono presenti un piccolo lido dotato di servizi e una piccola spiaggia che può essere raggiunta solamente via mare.

Spiaggia del Ciraccio

La spiaggia del Ciraccio è separata da quella della Chiaiolella da due faraglioni in tufo creati in seguito a una frana del costone in roccia. Si tratta del litorale più lungo dell’intera isola, viene colpito dal maestrale di pomeriggio, mentre il sole vi batte sopra per tutta la giornata. Qui non sono presenti stabilimenti balneari e la spiaggia è leggermente appartata e ricca di incantevoli conchiglie; il tramonto che si può ammirare da questa spiaggia, con vista sull’isola di Ischia, è qualcosa di inenarrabile.

Escursioni e itinerari a Procida

A Procida non ci si annoia e per quanto concerne i sentieri e gli itinerari, non è seconda a nessuno. Qui, infatti, esistono i noti “Sentieri Lucertola di Procida“, ovvero Il Sentiero Pizzaco, il Sentiero Solchiaro e il Sentiero dell’Isolotto di Vivara: 3 meravigliosi percorsi in mezzo alla natura.

Da un lato il Sentiero Pizzaco affianca Villa Lavinia, una costruzione del Settecento, mentre dall’altro il bosco fitto, composto da ulivi e roverella. Si cammina fino ad arrivare a Punta Pizzaco, che si affaccia sul mare. Immergersi in queste acque consente di ammirare una barriera corallina unica nel sul genere, fatta non solo di coralli, ma anche spugne di ogni tipo, paramuicee e gorgonie.

A Sud dell’isola troviamo il Sentiero Solchiaro, un’area apprezzata dagli amanti delle escursioni in quanto corre su entrambi i lati di Procida, creando una camminata circolare. Una stradina va verso l’alto, costeggiando adorabili case tipiche; proseguendo, si attraversano giardini e ville che si affacciano sul mare, poi boscaglia e scorci sul mare, fino ad arrivare alla meravigliosa Punta Solchiaro.

Il Sentiero dell’isolotto di Vivara attraversa un’oasi protetta: la cittadina è collegata a Procida da un vecchio ponte. Nell’isola di Vivara si possono ammirare piante rare, uccelli acquatici, conigli selvatici, numerosi reperti d’epoca micenea, vegetazione selvaggia e fondali costellati da piante marine. É l’escursione ideale per gli amanti delle immersioni e dello snorkeling.

Località e storia

Non si sa molto del nome dell’isola, alcuni pensano che derivi dal greco prochetai, ovvero “giace”, poiché morfologicamente sembra che Procida sia sdraiata sul mare. Secondo altre leggende, Procida pare fosse la nutrice di Enea, da lui qui sepolta.

In base alle poche informazioni rinvenute, si parla di Procida dall’VIII secolo a.C., quando i coloni calcidesi giunsero dall’isola di Eubea e vi portarono la propria arte e al cultura. I Romani non ne furono molto attratti, in quanto la natura vulcanica dell’isola non consentiva di costruire le loro tipiche grandi opere.

Nel Medioevo l’isola fu spesso attaccata dai pirati saraceni, inclusi i musulmani di Barbarossa: fu durante queste incursioni che San Michele Arcangelo divenne patrono di Procida. Gli abitanti cercarono rifugio a Terra Murata, a 91 metri di altezza e dove si potevano difendere e ricavare case in tufo, scavare fossati e innalzare argini. Nata come economia marittima, quella dei procidani divenne forzatamente rurale.

Nel tempo l’isola passata a Napoli fu conquistata dagli inglesi, poi dai francesi di Murat.

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