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Come funzionano le concessioni balneari: le cose da sapere

La concessione balneare è l’unico modo in cui i privati cittadini possono ottenere il permesso di stabilire la loro attività privata sulla spiaggia, ovvero una parte inalienabile del territorio italiano che non può essere di proprietà di nessuno se non, appunto, dello Stato.

Abbiamo messo a punto un rapido excursus su tutto quello che c’è da sapere sulle concessioni balneari in Italia, un tema delicato che sta attraversando proprio in questi anni potenziali, sconvolgenti trasformazioni.

Concessioni balneari in Italia: cosa sono

La concessione balneare, tecnicamente parlando, non è altro che un contratto stipulato tra una regione, una provincia, un comune o un ente pubblico e un privato, ovvero quello che diventerà il gestore dello stabilimento balneare. 

Come funzionano le concessioni balneari

Nel contratto l’ente pubblico assicura al cittadino interessato il diritto d’uso della zona litoranea, a patto che esso rispetti alcune regole che possono variare da contratto a contratto ed essere più o meno severe. 

La durata del diritto d’uso garantita dalla concessione balneare sarebbe finita nel tempo e dovrebbe durare da 1 a 10 anni circa.  La concessione balneare non ha necessariamente come finalità quella di creare uno stabilimento turistico. Ogni concessione può avere uso ricreativo, commerciale, industriale o dedicato alla pesca, alla ricerca e allo sviluppo.

Per capire bene qual è la miglior destinazione per una concessione è importante conoscerne anche costi, spese e guadagni.

Chi riceve le concessioni balneari?

La concessione balneare si stipula tra un ente pubblico e un privato. A ricevere la concessione è proprio il cittadino, il quale potrebbe scegliere di utilizzarla, tra le altre cose, per creare uno stabilimento balneare.

Come si prende in concessione una spiaggia 

Chi desidera aprire uno stabilimento ha bisogno di:

  • richiedere la concessione demaniale marittima presso il competente ufficio regionale;
  • ricevere l’autorizzazione unica ambientale, l’iscrizione al registro delle aziende (partita IVA, per esempio), l’attestazione di frequenza di un particolare corso di formazione in base al tipo di concessione e le autorizzazioni relative, per esempio, a bar o ristoranti.

Molte di queste pratiche possono passare attraverso le mani sapienti di un commercialista di fiducia, il quale guiderà il soggetto attraverso la complessa procedura burocratica e spiegherà, passo dopo passo, gli step e gli investimenti necessari per ottenere la concessione.

Chi concede le concessioni?

Le concessioni balneari sono erogate da un ente pubblico come una regione, una provincia, un comune o affini.

Regole per le concessioni delle spiagge

Le concessioni balneari sono regolamentate sia dallo Stato italiano che dalle regioni. È per questo che non si trova un elenco preciso e univoco di tutte le regole dedicate a questa forma di contratto: esse possono variare anche molto da regione a regione, se non addirittura da comune a comune. Questa eterogeneità garantisce flessibilità e maggiore tutela del territorio da parte di enti più vicini ad esso, che lo vivono e dunque si presume che sappiano come prendersene cura.

Quanto dura la concessione di una spiaggia?

Fino al 2022 le concessioni balneari avevano durata virtualmente infinita. Sebbene infatti una concessione potesse durare da 1 a 10 anni, erano state messe a punto delle consuetudini tali per cui era possibile rinnovare automaticamente la concessione per un periodo indefinito e prolungato nel tempo.

Tuttavia, la riforma sulla legge per la concorrenza ha stabilito che dal 31 dicembre 2023 le concessioni balneari saranno assegnate tramite gara pubblica, la quale prevedrà una scadenza precisa e così un potenziale rinnovo del panorama dei gestori delle concessioni.

Concessioni balneari: ultime notizie e Normativa

Sono anni ormai che in Italia la legge per le concessioni balneari viene prorogata per andare incontro alle preoccupazioni degli imprenditori che, ogni anno, si premurano di far trovare in perfetta forma i loro stabilimenti ai turisti. 

Inizialmente l’esecutivo aveva scelto di prorogare le concessioni con un emendamento al Milleproroghe, creando però un inceppo anticostituzionale che è stato bloccato da un tribunale. Allo stato attuale delle cose, la gara sulle concessioni balneari non può più essere rimandata. Sono dunque in corso discussioni particolarmente accese sul come gestire la mappatura delle coste e come dovrà essere portata avanti la gara al fine di rispettare le direttive non solo italiane, non solo di concorrenza, ma anche quelle europee.

Scopri tutti gli aggiornamenti utili in materia di concessioni balneari! 

 

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