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Piano del Mare: ristorazione e intrattenimento nel futuro delle spiagge

Si chiama Piano del Mare il provvedimento del governo Meloni relativo alle attività di promozione, crescita e sviluppo dei litorali italiani pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.248 del 23 ottobre.

Un documento strategico per il triennio 2023-2025 che si compone di 230 pagine suddivise in capitoli relativi a spazi marittimi, rotte commerciali, porti mercantili, armamento, lavoro marittimo, energie fossili e rinnovabili, transizione ecologica, cambiamenti climatici, pesca e acquacoltura, turismo, aree marine protette, attività subacquea, cooperazione europea e sicurezza.

La prima parte pone l’accento sull’evoluzione e l’eterogeneità del sistema balneare italiano di cui sono protagoniste aziende che, nonostante le loro piccole dimensioni, rappresentano la linfa vitale dell’economia turistica.

Se in passato gli attori del settore balneare hanno assunto un grande impegno in termini di interpretazione e anticipazione delle richieste dei turisti, il piano ribadisce che in questa fase storica si rende necessaria un’evoluzione verso un “turismo integrato” in grado di unificare il turismo architettonico/monumentale a quello ambientale esaltando le peculiarità del nostro Paese.

Oltre ai servizi tradizionali, come parcheggi, uso delle spiagge, noleggio attrezzature, sarà sempre più importante puntare su ristorazione e intrattenimento prestando attenzione alla qualità del servizio e alla professionalità del personale, senza poi trascurare l’esigenza di creare una sinergia con il settore alberghiero, quello della nautica e quello della subacquea.

Nella seconda parte si fa invece il punto sull’attuale situazione normativa legata alle concessioni e sulla necessità di trovare una soluzione prima possibile considerato l’impatto che il clima di incertezza sta avendo sul settore balneare.

È, dunque, di primaria importanza risolvere la questione del termine di scadenza delle concessioni e dell’applicazione o meno della direttiva Bolkestein. A tal proposito viene anche ricordato anche il lavoro del tavolo tecnico consultivo in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, istituito nel 2023 che sta definendo la mappatura delle concessioni per poi definire i criteri tecnici per valutare l’effettiva scarsità delle risorse naturali.

Il documento si chiude ponendo l’accento sulla sentenza 13 gennaio 2022, n.229 del Consiglio di Stato che ha sancito l’inapplicabilità della direttiva Bolkestein su tutti i rapporti concessori sorti in data anteriore al termine della trasposizione della direttiva stessa e, per una corretta applicazione della Bolkestein, la preventiva mappatura del demanio marittimo già prevista dalla legge 5 agosto 2022 n.118.

La redazione di quest’ultima e l’esercizio delle deleghe dovranno essere accompagnate da un supporto amministrativo ai Comuni garantendo la fruizione dei servizi fino alle successive aggiudicazioni.

Già con la legge n.118 del 2022 era stata messa in evidenza la necessità di regolamentare e chiarire i punti relativi alla tutela degli investimenti non ancora ammortizzati al fine di salvaguardare i tanti operatori del settore.

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