Le spiagge più premiate, belle e più green del mondo sono contrassegnate dalla famosa “bandiera blu”. Questo riconoscimento di cui sempre più spesso si sente parlare anche sulle riviste di settore, permette ai turisti di riconoscere la qualità dello stabilimento con un semplice colpo d’occhio.
In questa guida dedicata ai gestori degli stabilimenti balneari, abbiamo messo a punto un elenco di caratteristiche, requisiti e località famose così da aiutarti a meglio entrare nell’ottica di questo riconoscimento internazionale.
Cos’è il riconoscimento “Bandiera Blu”
La “Bandiera Blu” è un riconoscimento erogato dalla Foundation for Environmental Education (FEE) a tutte le località costiere d’Europa che soddisfano alcuni precisi criteri e parametri su:
- la qualità delle acque;
- il livello del servizio offerto;
- la pulizia delle spiagge e degli approdi turistici.
Questa cosiddetta eco-label è stata istituita per la prima volta nel 1987, nell’anno europeo dell’Ambiente. Ogni anno, la bandiera blu viene distribuita alle spiagge che soddisfano i requisiti in 48 Paesi non solo europei, ma anche extra-europei ormai da qualche anno.
Questo programma è possibile grazie al supporto e alla partecipazione dell’ONU: UNEP, ovvero il programma ambientale delle Nazioni Unite, e di UNTWO, l’organizzazione mondiale del turismo.
L’obiettivo principale del programma è quello di indirizzare la politica di gestione delle aree balneari verso standard più alti di servizio, di ecosostenibilità e di basso impatto ambientale.
Requisiti per ottenere il titolo di “Bandiera Blu”
Ogni anno i requisiti per rientrare nel programma “Bandiera Blu” cambiano un pochino, aggiornandosi e ammodernandosi per mantenere la certificazione al passo con i tempi. Puoi trovare tutta la documentazione necessaria sul sito della Bandiera Blu, nella sezione Materiali. Cerca la documentazione riguardo le Spiagge – quella sugli Approdi svolge una funzione differente se sei un semplice gestore di stabilimento, e potrebbe non servirti. Alcuni dei requisiti riguardano, più nel dettaglio:
- la presenza di personale di servizio bagnanti e di salvataggio durante il periodo di stagione, in conformità alle normative vigenti;
- la spiaggia deve sempre essere pulita e deve poter beneficiare di un servizio efficiente di raccolta differenziata;
- oi servizi igienici devono essere puliti e accessibili;
- l’accesso alle varie strutture e all’arenile dev’essere agevole anche per le persone con disabilità. L’installazione di passerelle o il noleggio di dispositivi ausiliari possono facilitare la procedura;
- equilibrio tra attività balneari e rispetto della natura;
- assenza di scarichi di acque reflue in prossimità del bagnasciuga;
- informazioni aggiornate sui risultati delle analisi delle acque.
I gestori degli stabilimenti devono compilare il modulo apposito per la richiesta di adesione alla ecolabel e inviare, assieme ad essa, la documentazione fotografica richiesta per avvallare quanto dichiarato.
La bandiera blu si guadagna con un certo lavoro di organizzazione e gestione virtuosa, ma può anche essere revocata in caso di inadempienze durante uno dei sopralluoghi effettuati dalla FEE durante la stagione.
Le spiagge Bandiera Blu più famose in Italia
L’Italia non è priva di spiagge che possono sventolare con orgoglio la loro bandiera blu. Al momento il primato di bandiere di questo colore ce l’ha la Liguria, con ben 32 località premiate. Seguono a ruota Toscana (con 19 bandiere blu), Campania (con 10 Bandiere Blu) e Puglia. In Sardegna si possono contare ben 15 località di questo tipo mentre il Calabria e nelle Marche ce ne sono circa 17.
Fra le spiagge Bandiera Blu più famose d’Italia, di quelle più note citiamo: quelle di Forte dei Marmi, di Pietrasanta, di Cecina, di Lignano Sabbiadoro e anche di Jesolo.
Scendiamo in Abruzzo per consigliarvi alcune delle spiagge “blu” più belle di tutte, tra cui quelle di Pescara, Vasto, Francavilla al Mare, Giulianova e Silvi. In Calabria troviamo le spiagge di Diamante, Rocca Imperiale, Tropea e Siderno – per menzionarne solo alcune.
Sulle isole non possiamo non menzionare Menfi, Modica, Ispica, Pozzallo e Ragusa, ma anche Sassari, Aglientu, La Maddalena, Castelsardo, Oristano e Quartu Sant’Elena.