La Commissione europea ha comunicato ufficialmente che non potranno essere riconosciuti indennizzi ai concessionari balneari per il valore d’impresa o per beni immateriali come avviamento, clientela fidelizzata, know-how e brand. Il principio stabilito da Bruxelles è che gli indennizzi devono limitarsi a eventuali investimenti materiali non ancora ammortizzati, come opere edili e attrezzature.
Un colpo per migliaia di imprese familiari
La decisione dell’UE rappresenta un duro colpo per i titolari di stabilimenti balneari, che da anni investono non solo in strutture fisiche ma anche nella costruzione di un’identità aziendale solida e riconosciuta. L’esclusione dei beni immateriali dagli indennizzi lascia fuori una parte fondamentale del valore economico delle imprese del settore, spesso gestite da generazioni.
Quali sono le conseguenze per il settore?
Il contesto normativo, già reso incerto dalla Direttiva Bolkestein e dalle future gare pubbliche per l’assegnazione delle concessioni, si fa ora ancora più critico. I concessionari rischiano di essere estromessi dalle proprie attività senza ricevere alcun riconoscimento per gli anni di lavoro e gli investimenti intangibili, come la costruzione della reputazione o la fidelizzazione dei clienti.
Il tentativo (fallito) del governo italiano
L’Italia aveva richiesto chiarimenti all’UE per ottenere una linea interpretativa più favorevole, che potesse includere il valore aziendale tra i criteri di indennizzo. Ma la risposta è stata netta: nessun risarcimento per componenti non materiali. Una chiusura che complica il lavoro delle istituzioni italiane e delle amministrazioni locali nel garantire una transizione equa e sostenibile.
Le reazioni delle associazioni di categoria
Le principali associazioni balneari hanno espresso forte preoccupazione per il pronunciamento della Commissione. Alcune stanno già chiedendo un intervento politico deciso a tutela delle imprese del comparto. Secondo molti rappresentanti del settore, l’assenza di tutele per il valore d’impresa rischia di compromettere la sopravvivenza stessa di migliaia di aziende legate al turismo costiero.
Uno scenario incerto che richiede risposte concrete
Con il rifiuto dell’UE e le gare all’orizzonte, il futuro degli stabilimenti balneari appare sempre più fragile. Senza un riconoscimento del reale valore delle imprese, il processo di riassegnazione delle concessioni rischia di trasformarsi in un danno economico e sociale. Il tema degli indennizzi balneari diventa quindi uno snodo chiave per garantire continuità, giustizia ed equilibrio in uno dei settori più importanti del turismo italiano.