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Scopri le diverse tipologie di spiagge in Costa dei Trabocchi
Le migliori spiagge di Costa dei Trabocchi
Richiami dannunziani e indiscutibile fascino si incrociano in questo tratto di costa abruzzese che si estende tra Ortona e Vasto.
Pare infatti che proprio nei pressi di San Vito Chietino, D'Annunzio avesse deciso di comprare una vecchia casetta di pescatori trasformandola nel suo nido d'amore.
Peculiarità della zona sono i trabocchi, macchine da pesca su palafitte, che secondo alcune testimonianze andrebbero accreditate ai Fenici. A prescindere dalle loro origini esatte, i trabocchi rappresentano un elemento unico nel contesto dell'Adriatico.
La Costa dei Trabocchi però merita di essere conosciuta soprattutto per le sue spiagge, piccoli tesori meno esposti al turismo di massa e per questo ancora incontaminati e autentici.
Spiaggia di Ripari di Giobbe - Ortona
Mare cristallino e spiaggia di ciottoli bianchi attorniati dall'inebriante profumo della macchia mediterranea, che si estende per circa 400 metri ai piedi di una falesia delimitata da faraglioni e scogli.
Queste sono le caratteristiche della spiaggia dei Ripari di Giobbe situata a pochi chilometri da Ortona, tra vigneti e ulivi in uno dei tratti più caratteristici della Costa dei Trabocchi.
L'unico modo per raggiungere questo piccolo angolo di paradiso è percorrere la scalinata in legno che scende per 65 metri lungo la falesia, nessun mezzo a motore né via mare né via terra consente l'accesso alla spiaggia dei Ripari di Giobbe.
La fatica, tuttavia, è presto ripagata perché un bagno in questa spiaggia non ha davvero prezzo!
Spiaggia di Punta di Acquabella
Situata all'interno dell'omonima Riserva Naturale, la spiaggia di Punta dell'Acquabella non solo si contraddistingue per la sua natura pura ed incontaminata, ma anche per essere un sito di grande interesse geologico.
Accessibile unicamente dalla strada Batteria o scendendo a piedi dalla Riserva Naturale, questa spiaggia è una caletta di ciottoli, sassi e rocce con un mare dai toni del verde smeraldo intenso. Il fondale è limpido e trasparente, misto di ciottoli e sabbia.
Se decidi di trascorrere una giornata in questa spiaggia, porta con te sufficiente cibo e scorte di acqua in quanto Punta di Acquabella è sprovvista di servizi balneari.
Spiaggia di Calata Turchino
La spiaggia di Calata Turchino si trova nei pressi dell'omonimo trabocco, luogo molto caro al poeta Gabriele D'Annunzio.
L'aggettivo turchino è dettato dalla colorazione delle acque che variano dall'azzurro cristallino al turchese in un arenile di sassi e scogli, circondato da una verdeggiante macchia mediterranea.
Il fondale digrada rapidamente e quindi, Calata Turchino è la località ideale in cui concedersi un bagno rilassante.
La spiaggia è sprovvista di servizi per cui l'unica velleità sarà quella di goderti al massimo la natura incontaminata in tutta la sua bellezza!
Spiaggia di Punta Cavalluccio
Si tratta della spiaggia più bella e famosa di Rocca San Giovanni.
Punta Cavalluccio è una piccola spiaggia di sabbia immersa che si fonde tra il verde della fitta vegetazione e il blu del mare.
Località molto apprezzata per gli adrenalinici tuffi da fare dallo scoglione, lo scoglio utilizzato come trampolino, Punta Cavalluccio è fornita di stabilimenti, bar e ristoranti.
Lido Punta Le Morge
Presidiata dallo scoglione, la spiaggia di Punta Le Morge si estende per oltre un centinaio di metri nel litorale di Torino di Sambro e dal 2014 è la prima e unica spiaggia per naturisti in Abruzzo,
L'arenile è misto di ciottoli e sabbia e il mare è trasparente e limpido. Non vi sono servizi fuorché due chioschi in cui potersi concedere un momento di ristoro.
Cosa fare: escursioni e itinerari
Chi pensa che le località marittime siano adatte solo alla tintarella e ai tuffi si sbaglia di grosso.
La Costa dei Trabocchi offre ai turisti la possibilità di essere esplorata a passo lento o, per i più sportivi, anche su due ruote.
Da Ortona a Fossacesia si snoda un bellissimo percorso da fare in bici che attraversa Lido dei Saraceni e San Vito fino a giungere nei luoghi cari a D'Annunzio, in particolare l'eremo in località Portelle dove il poeta trascorse l'estate del 1889.
Fossacesia, tappa di arrivo, saprà conquistare i ciclisti con il fascino di architetture come l’abbazia di S. Giovanni in Venere, stupendo monastero del XII secolo e Palazzo Meyer.
Località e storia
Difficile tracciare le origini dei trabocchi, nella loro storia realtà e leggenda si intrecciano.
Si dice che ad inventare queste prodigiose costruzioni in legno di pino di Aleppo siano stati i Fenici, un'altra teoria invece attribuisce l'origine dei trabocchi a Padre Stefano Tiraboschi che narrando del soggiorno di Pietro da Morrone presso il Monastero di San Giovanni in Venere fece riferimento all'apprezzamento di quest'ultimo per il "paesaggio puntellato di Trabocchi".
Teorie più recenti narrano che intorno al 1620 alcune famiglie francesi si trasferirono in zona fuggendo dal terremoto che sconvolse San Severo di Foggia. Dal loro insediamento nel chietino parrebbe siano nati i primi trabocchi.
Nel 1700 si aggiunge un'ulteriore teoria che parla di disboscamento per fare spazio alle coltivazioni dal cui legno sarebbero nati i primi trabocchi per facilitare le tecniche di pesca.
Nell'immaginario collettivo pare che fosse utilizzata molta manovalanza dalmata e che il gruppo più numeroso appartenesse alla famiglia dei Vrì che modificò poi il cognome in Verì, inaugurando l'antica attività dei traboccanti.